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14 aprile 2024, è ancora Vivicittà, 40 anni

Una storia di campioni, valori sociali, innovazioni e comunità cittadine. Iniziata il 1 aprile 1984… Ripercorriamo insieme le tappe più significative

 

In occasione dei 40 anni ripercorriamo insieme alcune delle tappe più significative della storia di Vivicittà, ricordando che il 10 settembre 1983 si svolse a Perugia un prologo notturno della manifestazione. Fu una sorta di festa cittadina, una prova generale per saggiare le caratteristiche tecniche della manifestazione. Una curiosità: tra i partenti anche il pugile perugino Gianfranco Rosi, allora ventisettenne, che si piazzò dodicesimo.

1984 (1 aprile): “Italia, pronti, via!”: parte ufficialmente l’avventura di Vivicittà. 30 mila persone corrono simultaneamente in 20 città italiane per diritti, ambiente, solidarietà. Le lunghezze dei percorsi sono tre: mezzamaratona (21,097 Km), 14 Km e 7 Km. I concorrenti della mezzamaratona entrano a far parte della classifica unica a circuiti compensati. Nella prova di Roma si impongono i vincitori generali, entrambi russi: Vladimir Kotov (già quarto nelle Olimpiadi di Mosca nella maratona) e la 26enne Palina Gregorenko. Miglior azzurro è Totò Antibo, vincitore a Palermo. Nella classifica unica compensata femminile, le piazze d’onore vanno a Silvana Cucchietti e Maria Grazia Savasta, in Navacchia, che corrono a Torino. L’Uisp, insieme all’Ellesse, organizza la manifestazione con il patrocinio del Presidente della Repubblica, di vari ministeri e con la collaborazione di Fidal, Istituto di Scienza dello Sport del Coni e associazioni di terzo settore come Legambiente e Arcimedia. Il via viene dato per la prima volta in diretta da Radio Uno Rai e la media partnership è assicurata dal Corriere dello Sport.

1986 (6 aprile): Vivicittà sbarca a New York lanciando un messaggio di amicizia e solidarietà tra i popoli. Crescono i partecipanti, che arrivano a 60.000. Il percorso è ridotto a 12 km per uniformare i tracciati e rendere più veritiere le classifiche compensate. I vincitori assoluti sono in gara a Roma: l’inglese Tim Hutchings e l’italiana Anna Villani.

1987 (5 aprile): è l’Anno europeo dell’Ambiente e Vivicittà ne diventa un simbolo in Italia. I partecipanti diventano 70.000, Vivicittà tocca varie capitali europee e i più veloci corrono a Barcellona. E’ rimasto memorabile lo sprint nella prova di Milano tra Francesco Panetta e Marco Gozzano, che alla fine la spunterà per un secondo. Ma il 1987 è anche l’anno dei Mondiali di Atletica leggera e Vivicittà partecipa alla esta: un prova speciale della manifestazione podistica dell’Uisp si terrà a Roma il 30 agosto.

1989 (2 aprile): Vivicittà corre con la mascherina antismog. A Roma si sperimenta un sistema per rilevare il tasso di inquinamento durante l’attività fisica facendo correre alcuni atleti con una speciale mascherina. In occasione dell’anno europeo della lotta contro il cancro, si distribuisce a tutti i partecipanti un vademecum di regole per la prevenzione. 80
mila atleti corrono nelle 33 sedi italiane e nelle 7 estere. Su tutti si impone Salvatore Antibo, vincitore per la seconda volta consecutiva a Palermo.

1990 (1 aprile): dopo la caduta del muro, la manifestazione corre nella Berlino riunificata. Record delle città iscritte, 34 in Italia e 7 all’estero: oltre a Berlino, si corre anche a Siviglia, Barcellona, New York, Budapest, Lisbona, Bruxelles. Il vincitore gareggia a Siena ed è il ruandese Ntawulikura, mentre la capitale tedesca regala la vincitrice femminile, Uta
Pipping.

1993 (2 maggio): alle prove su strada in decine di città si aggiunge “Vivicittà Porte Aperte”, progetto speciale che prevede la corsa anche negli istituti penitenziari di tutta Italia. Sul piano agonistico, si impone la vittoria di Vincenzo Modica a Milano e quella di Maria Guida a Roma.

1994 (10 aprile): Vivicittà corre a fianco di Amnesty International in difesa dei diritti civili e contro la violazione dei diritti umani. Ricky Tognazzi, Carlo Delle Piane, Stefania Sandrelli, Margherita Buy diventano testimonial della campagna. Si gareggia in 34 città italiane e 9 estere. Il keniano Shem Kororia vince la classifica compensata maschile. La vittoria femminile va a Silvia Sommaggio.

1996 (14 aprile): “La città corre libera” è lo slogan che accompagna quest’edizione di Vivicittà, organizzata dalla Uisp in collaborazione con Libera, l’associazione nata dall’impegno di don Luigi Ciotti, della quale l’Uisp è social fondatrice. Si gareggia nella Sarajevo finalmente liberata dalla guerra e avviata verso una difficile ricostruzione. La classifica unica compensata vede Stefano Baldini vincitore tra gli uomini e la keniana Florance Barsosio prima tra le donne.

1998 (5 aprile): si corre in Algeria per l’infanzia violata e contro l’integralismo. Le sedi di Vivicittà diventano 58 e gli atleti keniani risultano i vincitori assoluti tra gli uomini e le donne, con Mark Bett e Margaret Okayo.

1999 (11 e 18 aprile): Vivicittà arriva in Albania nei campi profughi di Tirana e Valona che ospitano i cittadini kosovari. Nella classifica generale, il keniano Paul Kosgei stabilisce a Catania il miglior tempo assoluto.

2000 (9 aprile): “Con le ragioni di ciascuno per i diritti di tutti” è il messaggio che accompagna Vivicittà nel suo debutto a Baghdad. Il maratoneta romano Giuseppe Papaluca percorre a piedi i 1000 km da Amman a Baghdad per portare un messaggio di pace. Catania ripropone i vincitori della classifica compensata con il keniano Robert Kipchumba e l’italiana Agata Balsamo.

2001 (1 e 8 aprile): Vivicittà supera ancora i suoi confini e sbarca in Africa, nella baraccopoli di Korogocho, a Nairobi, con i missionari comboniani e con Paul Tergat come starter d’eccezione. Si corre di nuovo a Baghdad, nelle carceri e negli istituti minorili. Sempre i keniani dominano la classifica compensata con Elija Nyabuti e Ines Chepkesis.

2007 (15 aprile): “Al primo posto l’ambiente”. Continua la sperimentazione sull’analisi ambientale durante Vivicittà con l’uso di materiali riciclabili, la raccolta differenziata, l’uso del trasporto pubblico. La manifestazione si sposta anche a Beirut con la presenza di migliaia di persone: militari dell’Onu, giovani di ogni età ed etnia, tutti accomunati dallo
stesso messaggio di sport nel nome della pace.

2008 (6 aprile): altre due città simbolo accomunate dal messaggio di Vivicittà. Si corre a Beirut e a Bucarest nel nome della tolleranza e dell’integrazione. 70 mila gli atleti partecipanti nelle 40 città italiane. La vittoria va al keniano Philemon Kipketer Serem e all’italiana Renate Rungger.

2009 (19 aprile): “Il cuore di Vivicittà batte in Abruzzo”. Pochi giorni dopo il sisma, i trentamila partecipanti devolvono i costi dell’iscrizione per la ricostruzione delle strutture sportive de L’Aquila. Si corre anche a Belem, in Brasile, per la salvaguardia dei diritti delle popolazioni indigene dell’Amazzonia.

2011 (3 aprile): si corre nel nome dei 150 anni dell’Unità d’Italia. 100 mila i podisti al via nelle 38 città italiane e 16 nel mondo. Vivicittà coinvolge anche 17 istituti penitenziari e minorili e i campi palestinesi del Libano, come evento conclusivo delle Palestiniadi. Tra i vincitori, primato assoluto agli africani con i marocchini Khalid Ghallab tra gli uomini e Hafida Izem tra le donne.

2012 (15 aprile): neanche il maltempo è riuscito a fermare i 45.000 partecipanti alla 29^ edizione di Vivicittà. Palermo risulta la città con il più alto numero di iscritti: oltre 3.000 tra le due prove. Un minuto di silenzio ha preceduto il via in diretta da Radio 1 Rai per ricordare Piermario Morosini, calciatore del Livorno, deceduto sul campo da gioco il giorno prima della manifestazione. Il più veloce nella classifica compensata è il keniano Paul Tiongik tra gli uomini e la marocchina Soumya Labani tra le donne.

2014 (6 aprile): in occasione di Vivicittà, l’Uisp ha rilanciato l’attenzione sui problemi delle carceri italiane attraverso il valore sociale dell’attività sportiva, che al loro interno l’associazione svolge da trent’anni. Domenica 6 aprile il via alla manifestazione è stato lanciato in diretta su Radio 1 Rai dal carcere di Rebibbia, a Roma. Nel 2014 Vivicittà nelle carceri si è svolta  in un totale di 24 istituti di pena.

2015 (12 aprile):  75.000 persone hanno partecipato all'edizione 2015, con il via ufficiale dato dal carcere di Rebibbia. La manifestazione, inserita nella campagna Uisp “Corro per un'altra idea di sport”, si è svolta in 45 città in Italia e 9 all'estero. 

2016 (3 aprile): “Liberi di muoversi”, il tema di Vivicittà 2016 era legato all'accoglienza e al valore sociale dello sport, che riesce a superare le frontiere geografiche e sociali. Il luogo simbolo di questa edizione, che ha visto 60.000 partecipanti in 43 città italiane e 11 nel mondo, è stato Lampedusa dove si è corsa una prova speciale di Vivicittà.

2017 (9 aprile): “Luoghi in azione”, questo il tema dell'edizione 2017, all'insegna dello sport e dei valori di integrazione, solidarietà e pacifica convivenza. Il via è stato dato da Pozzallo, in Sicilia, luogo di sbarco per molti migranti dall’Africa, e simultaneamente sono scattati in 65.000 in 42 città italiane e 11 nel mondo. 

2018 (15 aprile): “La corsa di tutti” ha vinto ancora: Vivicittà si è corsa in 42 città italiane, nei penitenziari di Milano “Bollate” e Monza e in 13 città all’estero, da Parigi a Budapest. Alla corsa organizzata dall’Uisp hanno partecipato 23.000 atleti alla competitiva e 36.000 alla non competitiva. Con dediche speciali alla pace e contro la violenza sulle donne.

2019 (31 marzo): Samuele Dini a Reggio Emilia e Isabel Mattuzzi ad Arco di Trento, vincono Vivicittà, per la prima volta sulla distanza dei 10 chilometri. In gara 50.000 persone, in 33 città in Italia e 11 nel mondo, al motto di "uguaglianza in gioco". 

2020 (19 aprile): esplode il Covid-19 ma Vivicittà non si ferma: la corsa dell'Uisp diventa virtuale e domenica 19 aprile è al via alle 9.30, con una diretta sui social network nazionali Uisp. Un’edizione speciale per reagire alla crisi sanitaria e far rivivere le emozioni della corsa e i valori dello sport sociale: ambiente, diritti, solidarietà. E soprattutto salute: il
Coronavirus si sconfigge rimanendo a casa e rimanendo attivi. 

2021 (18 aprile): prosegue il tunnel della crisi sanitaria dovuta al Covid-19 e Vivicittà si trasferisce sul web per il secondo anno consecutivo, con una diretta dedicata all’Europa e all’auspicio di una ripresa delle attività di sport sociale e di base. Il filo che unisce tutti i collegamenti è quello dei 17 Obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 Onu,
con specialisti, testimonial, giornalisti e personaggi dello sport e del terzo settore che si rimbalzano il testimone città per città.

2022 (3 aprile): dopo due anni di stop causato dalla pandemia Covid-19, Vivicittà torna in tutta Italia, con una dedica speciale alla pace. Vivicittà, la corsa per la pace, raccoglie 20.000 partecipanti in 30 città italiane. E’ scoppiata da poco la guerra in Ucraina, con l’invasione russa: il messaggio di pace di Vivicittà arriva sino a Suceava, una cittadina rumena a 40 km dal confine con l’Ucraina, dove si corre una prova speciale, con i ragazzi e le ragazze ospiti del locale campo profughi per chi fugge dalla guerra.

2023 (9 aprile): nel nome dei diritti, Vivicittà coinvolge 35 mila persone tra gara competitiva e camminata ludico motoria. La città più veloce è stata Pescara, vincitrice della classifica unica a circuiti compensati sui 10 km in campo maschile e femminile, con Leonce Bukuru, atleta italiano originario del Burundi e Marika Monaldi.

2024 (14 aprile): è arrivato il momento di spegnere le 40 candeline e Vivicittà continua ad essere la “Corsa più grande del mondo”: abbracciando in un’unica, originale formula, atleti di livello e amatori, concorrenti per la competitiva di 10km, che entreranno nella classifica unica compensata e runners di tutte le età che parteciperanno alla passeggiata ludico motoria in decine di città italiane. E, come ogni anno, valori in cui credere e correre: pace, diritti umani, rispetto ambientale, uguaglianza sociale, solidarietà tra i popoli. Perché la libertà di esprimersi, anche attraverso la corsa, non sia un privilegio di pochi, ma un diritto di tutti. Vivicittà festeggia anche l’articolo 33 della Costituzione, che finalmente
riconosce lo sport, entrato a far parte della nostra Carta nel settembre del 2023. Appuntamento alle 9.30 su Radio Uno Rai: Italia, pronti, via!

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